WINE/ L’ARTE INCONTRA IL VINO NELLA MAGIA DELLA CANTINA DONNE FITTIPALDI A BOLGHERI IN TOSCANA

E SONO CINQUE … LE DONNE … FITTIPALDI

 

Una mamma e quattro figlie con una cantina in una delle aree più belle della Toscana che guarda verso il mare dalle colline sposano l’arte. Donne Fittipaldi l’azienda di Bolgheri situata in un terroir di eccellenza si estende per 46 ettari, lungo la strada che collega Castagneto Carducci a Bolgheri, ad un altitudine di 80-100 metri sul livello del mare. Questo fiabesco angolo di campagna toscana, divenuta icona nel mondo, ha una spiccata vocazione alla viticoltura. Come un pittore, il “vigneron”, di fronte alla sua tela esprime se stesso attraverso i colori e le sfumature che ha a disposizione, che lo emozionano.

 

L’arte ha un enorme potere, è qualcosa che tocca l’anima nel profondo, per questo Maria Fittipaldi e le sue quattro figlie ogni anno legano ad essa il loro vino, scegliendo un artista che interpreti con il proprio segno stilistico distintivo una serie di Magnum in edizione limitata.  Durante Vinitaly quindi nello spazio della casa vinicola di Bolgheri si affiancano le creazioni dell’artista  a quella dell’azienda .

Tutto ha inizio con le opere del primo artista scelto: Giores (tutt’ora collaboratore dell’azienda per la quale ha già disegnato diverse etichette e supervisionato la linea artistica),  protagonista della prima esposizione, figlia della  decisione che il connubio Arte/Vino fosse il segno distintivo di Donne Fittipaldi  alla fiera di Verona. In questo contesto si inserisce l’azienda Donne Fittipaldi, che come lascia presagire il nome, è un’azienda tutta al femminile.

 

 

Maria Fittipaldi Menarini, insieme alle sue quattro figlie: Carlotta, Giulia, Serena e Valentina, hanno infatti deciso di realizzare un progetto che avesse i tratti del coraggio, dell’intraprendenza, della tenacia, della sensualità e del gusto per la bellezza, tipicamente femminili.

 

«Completamente diverse ma unite. Non c’è competizione tra di noi. Lavoriamo con entusiasmo per custodire un angolo di paradiso e per condividerlo con chi lo saprà apprezzare». Spiega Carlotta, la figlia maggiore.

Nel 2004 vengono reimpiantati i vigneti e inizia il viaggio vero e proprio. Nove ettari vitati per una produzione molto curata.

La vigna riceve grandi attenzioni per ottenere un grappolo ideale nel modo più naturale possibile.

In cantina non si fa uso di chiarificazioni, si impiegano solo  lieviti indigeni, le macerazioni sono piuttosto lunghe, con estrazioni molto gentili.  I vini non sono chiarificati o stabilizzati, solo una leggera filtrazione finale prima dell’imbottigliamento (il bianco ovviamente viene filtrato in ambiente sterile). In generale si evitano tutte quelle pratiche enologiche, più, o meno invasive, che  potrebbero alterare la spontaneità di espressione del vitigno. Il lavoro non è mai scontato e non ci si accontenta di viaggiare su binari stabiliti.  Ne è riprova, “Lady F”, una novità dell’azienda, un bianco da uve Orpicchio.

 

 

Il reperimento e la valorizzazione di questo vitigno autoctono, una varietà unica e difficilmente replicabile, è un progetto sul quale, insieme all’enologo Emiliano Falsini, si sta lavorando dal 2009.  I vigneti vengono reimpiantati nel 2004 ed hanno mediamente 15 anni, in tutto 9 ettari di terroir vitati a Merlot, Petiti Verdot, Cabernet, Sauvignon, Cabernet Franc, Malbec, Orpicchio. Si usano lieviti presenti nelle uve, le macerazioni sono piuttosto lunghe i vini non sono chiarificati o stabilizzati, sono una leggera filtrazione finale preimbottigliamento. In tutto circa 80 mila prodotte, di cui il 60% viene esportato all’estero tra Usa, Australia, Brasile, Svizzera, Danimarca, Repubblica Ceca: Bolgheri Rosso Superiore doc, Donne Fittipaldi Bolgheri Rosso doc, Malaroja igt Toscana Rosso (Malbec in purezza), Lafy F igt Toscana bianco (Orpicchio in purezza).

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