ART/ LA SICILIA LEONARDO SCIASCIA E LA FOTOGRAFIA: TRENTA SCATTI INEDITI DI ANGELO PITRONE “QUASI VEDENDOSI IN UNO SPECCHIO”

La Sicilia Leonardo Sciascia e la fotografia. Leonardo Sciascia privato, quello più nascosto, oltre la coltre della scontrosità proverbialmente sua, in quanto simbolo della sicilianità meno romanzabile è raccontato in trenta scatti inediti di Angelo Pitrone. È infatti tornata d’attualità la figura del grande scrittore ed intellettuale, proprio a trent’anni dalla sua scomparsa, in un anniversario non da celebrare ma assolutamente da ricordare. “Quasi vedendosi in uno specchio” è il titolo della mostra inaugurata al Meeting di Gibellina che si può apprezzare fino al 15 aprile. Immagini in bianco e nero, che risalgono a circa la metà degli anni Ottanta. Una serie di ritratti, alcuni rubati, altri invece con il soggetto messo in posa dall’artista che per tutto questo tempo aveva mantenuto gli scatti chiusi in un cassetto. E’ così che la cronaca si fa storia. E’ così che la fotografia racconta il lungo corso di un intellettuale che come pochi ha saputo raccontare la Sicilia e le sue ferite, le sue bellezze, la sua arte. Il racconto di una terra, ma anche il racconto di un’Italia ferita dalla presenza della mafia, he Sciascia come pochi ha saputo raccontare nei suoi libri.

 

 

Pitrone è un fotografo di Agrigento che nel corso della sua carriera ha tra le altre cose saputo rendere in modo iconico l’Isola sotto la lente dei suoi miti letterari, è riuscito in quella che deve essere stata un’impresa non di poco conto, ovvero entrare nella vera essenza di Sciascia, riservata soltanto agli affetti familiari nelle stanze della sua dimora dalle parti della natìa Racalmuto, precisamente in contrada Noce. Ed in nessuna delle occasioni, che si trovi nella cucina di casa o tra le carte e le librerie del suo studio, Sciascia minimamente perde un tono di severità. “Non era un personaggio facile da incontrare, era arduo entrare nella sua intimità”, osserva il fotografo.

 

 

A curare la mostra – organizzata dal Comune di Gibellina, con la collaborazione del Comune di Racalmuto e della fondazione “Leonardo Sciascia” – è Salvatore Ferlita, il quale ne mette in risalto le diverse valenze: “Sono almeno quattro i Leonardo Sciascia che da questi scatti di Angelo Pitrone si affacciano: quello che Sciascia credeva di essere; quello che avrebbe voluto si credese egli fosse; quello che Pitrone credeva Sciascia fosse e quello di cui il fotografo si serviva per mostrare la sua arte”. 

 

 

Se tali foto sono ritornate alla luce una volta rimasta impressa, lo si deve inoltre alla curiosità di Tanino Bonifacio critico e storico dell’arte attualmente in carica come assessore alla Cultura di Gibellina. A lui tocca il compito di sottolineare quel legame che ha connesso, profondamente, Sciascia alla cittadina che ospita un patrimonio di arte contemporanea che forse non ha eguali al mondo, se messo in rapporto alla densità della popolazione.

Clicca sotto per chiudere la ricerca