FOTOGRAFIA/ ELLIOT ERWITT: IL PENSIERO E’ DENTRO L’IMMAGINE

Il pensiero è dentro l’immagine. Elliot Erwitt, poeta della luce, pubblica con Electa “Scatti Personali”, dopo la prima edizione stampata nel 2018. Immortalare l’attimo perfetto senza seguire una regola precisa, usando solo il bianco e nero che permette di arrivare all’essenziale. Ma la sua tecnica cattura le emozioni e la sua fotografia le disvela.

 

 

Le fotografie migliori sono quelle che “accadono”, quelle che consentono all’ammiratore di vedere quello che pochi vedono, perchè la potenza di una immagine è tutta raccolta nello sguardo di chi vede, del fotografo che riesce a trasmetterla e con essa l’emozione che la porta all’osservatore. Una specie di transfert fotografico. Chi osserva la foto entra nello sguardo di chi la foto l’ha scattata e un istante prima forse pensata, oppure è apparsa per caso, nel mirino, per non andarsene più. E questa è la storia delle foto d’arte. Quelle che rimangono per sempre. Che siano legate all’attualità, foto di reportage, d’arte o intrise di poesia sono quelle che rimangono anche nella storia. Ognuno di noi ne ricorda alcune.

 

 

Nudisti, bambini e poi Giovanni Paolo II, oppure de Gaulle durante una serata al Cremlino sono le foto che coinvolgono chi le osserva destando meraviglia e divertimento, a volte malinconia.

 

 

 

“Nelle mie intenzioni, ha detto il fotografo, le foto riunite in questo volume sono da guardare singolarmente. Vi invito quindi a essere miei complici. Prendete un foglio di carta bianca o un cartoncino e di tanto in tanto coprite l’una o l’altra pagina. Meglio ancora, strappate le pagine per comporre le combinazioni che più vi piacciono, e poi andate a comperarvi un libro intonso per sostituire quello che avete fatto a pezzi”.

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