LIFESTYLE/CHARLES AZNAVOUR, L’ISTRIONE CHE HA LAVORATO CON FRANCOIS TRUFFAUT SE NE VA

Se ne va l’istrione, il bohemienne, l’artista che con la sua voce sensuale ha fatto sognare tutte le donne del mondo. Lui, come pochi altri ha saputo incantare il pubblico di tutti i palcoscenici che ha frequentato. Nato nel 1924 saluta il mondo dalla sua casa in Provenza. Ha lavorato con Francois Truffaut e nel 2002 partecipato al film “Ararat”, un nome che rievoca il monte caro agli armeni nonchè ai curdi.

 

Charles Aznavour, non era solo uno dei cantanti più amati in Francia, era l’istituzione della chanson francaise. Era stato scoperto da Edith Piaf nel dopoguerra ed era stato anche insignito della Legione d’Onore. La sua carriera è stata lunghissima, è durata solo settant’anni in cui ha scritto oltre 1.300 canzoni e venduto più di 300 milioni di dischi. Proprio la sua duttilità e il fatto che cantasse in sette lingue diverse gli ha consentito di esibirsi in tutto il mondo divenendo ovunque famosissimo. Nonostante i suoi 94 anni, era appena rientrato da una tournè in Giappone. Avrebbe voluto cantare fino a 100 anni, aveva in calendario una nuova tournè, ed il 26 ottobre era previsto un suo concerto a Bruxelles. All’estero le sue canzoni sono state spesso reinterpretate da numerosi artisti come Elton John, Bob Dylan, Sting, Placido Domingo, Céline Dion, Julio Iglesias, Edith Piaf, Liza Minnelli, Sammy Davis Jr, Ray Charles, Elvis Costello e moltissimi altri.
In America e Inghilterra veniva spesso descritto come il “Frank Sinatra francese”, ma Aznavour aveva una delicatezza tutta sua.
Oltre all’attività di cantante ha portato avanti la carriera di attore, partecipando a oltre 60 film tra cui “Tirate sul pianista” di François Truffaut e “Ararat” (2002), sulla questione armena, per la quale si è sempre battuto grazie a una fitta attività diplomatica, diventando ambasciatore dell’Armenia in Svizzera, dove si esiliò negli anni Settanta per problemi con il fisco.
Quando compì 90 anni disse che aveva “smesso di festeggiare compleanni a cinquant’anni”, perchè aveva deciso che avrebbe ricominciato solo quando ne avrebbe compiuti 100. “D’altronde, diceva,  l’aria in Francia è buona e le mie origini caucasiche mi fanno credere che vivrò fino a 120 anni. Al compimento di un secolo smetterò di cantare, ma non di scrivere canzoni”.

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