La Cantina di Alessandro Boito in conversione biologica dalle Langhe, vira verso il mare, arriva in Giappone, vince a Singapore, Shanghai, Emirati Arabi: il vino Moscato D’Asti apprezzato in oriente servito assieme al sushi, e comunque abbinato a un riso alla cantonese o all’anatra all’arancia diventa punto di forza di questa viticultura con l’azienda Ca D’Gal, la cantina che sorge nella frazione di Valdivilla, nel comune di Santo Stefano Belbo, dove la Langa confina con l’Astigiano, un’area che dal 2014 rientra nei Paesaggi Vitivinicoli Patrimonio dell’Umanità Unesco, in provincia di Cuneo, proprio nella zona meridionale del Piemonte, ha rivoluzionato la concezione di Moscato nell’Astigiano. Alessandro Boito dal 1988 segue l’azienda che conta vigneti per circa tredici ettari totali, hanno fino a settanta anni di età. L’azienda nasce nel 1864 come piccola realtà produttiva, ma è dal 1953 che la famiglia Boido, attuale proprietaria, comincia a farne parte. Dal 1969 l’azienda é seguita da Riccardo Boido e dal 1988 dal figlio Alessandro Boido. Si tratta di una piccola realtà imprenditoriale (solo due dipendenti, oltre la collaborazione dell’agronomo Davide Ferrarese), che ha avuto il merito di stravolgere la concezione di Moscato nell’Astigiano.
Il saper attendere una completa maturazione dell’uva, spingendosi al limite, è un atto di coraggio, che premia in termini di equilibrio e ricchezza delle componenti olfattive e gustative.
«Il vino deve essere il frutto della vigna senza compromessi» spiega Alessandro Boito. In pratica produce il vino Moscato “Lumine” da 8 ettari vitati, “Vite Vecchia” da un ettaro, e “Asti Spumante” da un ettaro e mezzo vitato, mentre il “Moscato Sant’Ilario”, conta un ettaro e 20 di vigna e con un rimanente ettaro di vitigno si produce Barbera, Sauvignon, Pinot Nero e Chardonnay. L’azienda di oggi è il frutto di prove, ricerche, viaggi e soprattutto duro lavoro e impegno personale.Esporta circa il 65% della produzione pari a 100 mila bottiglie all’estero,soprattutto Belgio, Svizzera,Francia dove il favore verso questo moscato sta crescendo, il resto è venduto in Italia. Singapore, Shanghai, Emirati Arabi sono le mete più estreme del Moscato astigiano Ca D’ Gal, che è apprezzato al mare, per gli aperitivi, accompagna i cibi leggeri. “Asti Spumante – sottolinea Alessandro Boito – ha 7 gradi appena, si potrebbe bere al posto del the”.
Con l’esperienza e le memorie di generazioni, giornate passate con la schiena curva sulla terra e serate trascorse a parlare con il padre e alcuni amici, i “seigiornisti”di Giacomo Bologna, Alessandro è riuscito a dare vita ai suoi sogni, creando un Moscato che ha un grande equilibrio tra acidità e concentrazione zuccherina e una grande capacità di invecchiamento.
L’elegante piacevolezza della maturità, la sua complessità, tutte le sue sfaccettature caleidoscopiche le possiamo ritrovare nel Moscato d’Asti Vite Vecchia Ca D’ Gal, che meritando un trattamento diverso da quello prescritto dal disciplinare, esce sul mercato a settembre dopo trentasei mesi di affinamento in casse di sabbia, in una cella a temperatura e umidità controllate.
Questa splendida creatura nasce da vigne adatte a realizzare un sogno, che hanno una storia lunga sessanta anni e sono in grado di esprimere un Moscato intenso, aromatico, pieno, cremoso, mai opulento e stucchevole, ma al contrario dotato di quel guizzo di vivacità, conferitogli dalla spinta acida, che ne determina una notevole eleganza e brillantezza.
L’azienda è in conversione biologica e nel 2019 otterrà la certificazione ufficiale. Da sempre però, Alessandro ha adottato un regime organico del vigneto, facendo a meno di diserbanti e concimi chimici. La stessa attenzione la riserva alle metodiche adottate in cantina.
L’azienda non produce solo vino, ma comprende un agriturismo con cinque camere.