Identità geologica, identità geografica, identità ampelografica sono i 3 caratteri distintivi che ogni grande denominazione deve avere e valorizzare.
Questa edizione di Soave Preview vuole sottolineare come a 50 anni dal riconoscimento della Doc, le virtù ed i valori del Soave sono ancora assolutamente consentendo di proiettare questa denominazione verso un futuro di solide certezze. Sette giorni intensi con ospiti internazionali fin dal prologo di lunedì 14 con Soave Seven dedicato alla longevità del Soave e coordinato dalla strada del vino e dal ristorante Al Gambero.
Forte del riconoscimento ministeriale di primo paesaggio rurale di interesse storico alle “Colline vitate di Soave” il Consorzio di Tutela con questa anteprima pone l’accento su alcuni temi che caratterizzano fortemente identità e prospettive di questa denominazione, come il paesaggio e la biodiversità, la valorizzazione del patrimonio storico fatto di vigne e viticoltori eroici, l’inserimento delle Menzioni Geografiche Aggiuntive (CRU) nel disciplinare di produzione fino al percorso originale che le colline vitate del Soave stanno facendo come prima candidatura italiana per il riconoscimento quale patrimonio GIAHS-FAO.
Si inizia il 17 maggio, con il gruppo tecnico della World Biodiversity Association e Viviana Ferrario dello IUAV di Venezia che accompagneranno giornalisti e buyers alla scoperta delle peculiari caratteristiche che contraddistinguono questa piccola denominazione. A seguire, a Borgo Rocca Sveva ospiti di Cantina di Soave ci sarà il convegno “Le virtu’ del Soave” dove interverranno, tra gli altri, Luigi Polizzi, dirigente del Ministero delle Politiche Agricole, Mauro Agnoletti e Endo Yoshihide, coordinatore della FAO delle candidature GIAHS.
Quella del Soave è infatti la prima candidatura italiana per questo programma internazionale che certifica come patrimonio dell’umanità quei paesaggi agricoli che sostentano l’uomo.
Il giorno successivo è dedicato alle degustazioni. Si parte con “il clima, il luogo, il vitigno ed il tempo”, parlando di quei fattori che determinano in un contesto fortemente identitario espressioni enologiche di assoluto interesse.
Ermanno Murari, Alessandro Torcoli di Civiltà del Bere e Chiara Mattiello ci porteranno quindi in un suggestivo percorso in 12 Unità geografiche aggiuntive declinate in 12 diverse annate per cogliere tutte le espressioni della Garganega, un vitigno da riscoprire per le sue caratteristiche di longevità, eleganza e versatilità.
“All’origine dell’origine” è invece la degustazione dedicata all’evoluzione geologica di un luogo che ne definisce nel tempo identità e vocazione. Il Soave in bianco e nero è un racconto che Roberto Zorzin, geologo e Veronika Crecelius ci propongono per indagare come suoli diversi possano caratterizzare le diverse espressioni del Soave.
Il sabato sarà invece la giornata dei sommelier AIS con visita alle aziende e degustazioni dedicate alle principali guide del settore per concludere la domenica con le degustazioni aperte al pubblico nel Parco Zanella dalle ore 14.00 alle ore 16.00.