Una storia di donne, una storia per donne. Una storia di vino. Una storia d’amore. Siamo a Bolgheri, nel cuore della Toscana. Paesaggio incantevole che scivola verso la costa di collina in collina. Nel 2004 una signora, Maria, decide di acquistare un Casale. Ha quattro figlie: Carlotta, Giulia, Serena e Valentina. Il terreno scende verso il mare, si trova tra via Bolgherese e il Bosco Bruciato. E’ ricco di argilla, la zona è una specie di filetto della denominazione Bolgheri, i terreni a più alta vocazione vitivinicola che la Doc Bolgheri possa vantare. Le ragazze sono astemie ma decidono lo stesso di produrre vino. Sono in quel territorio, devono reinventare la loro anima. Maria pensa che per ognuno di noi ci sia un destino da seguire. Evidentemente – dice a se stessa – questa è la mia strada. Si perchè a poco a poco si appassiona e gioca a produrre vino, nella sua Cantina ormai si contano 60 mila bottiglie ogni anno, tra il Donne Fittipaldi Rosso Doc, il Donne Fittipaldi Rosso Superiore Doc, e un meraviglioso bianco Lady F Orpicchio che da un punto di vista agronomico è considerato parente del Pinot bianco. Poi c’e’ anche il Malaroja Malbec, 100% Malbec, un vino un pò atipico per Bolgheri, una ennesima voglia di sfida per queste donne del vino che hanno voluto dedicare poco meno di un ettaro di terreno a questo nettare degli Dei molto apprezzato. I restanti ettari invece sono vitati a Merlot, Cabernet, Sauvignon, Cabernet Franc, e Petit Verdot. L’obiettivo delle Donne Fittipaldi è sempre stato quello di produrre un vino di grande leganza e armonia ma soprattutto capace di trasmettere tutto il carattere dei grandi nomi bolgheresi, famosi in tutto il mondo per la loro qualità. Loro hanno scelto da subito di indirizzare la loro produzione verso una assoluta levatura. La loro filosofia è sempre stata indirizzata al connubio tra vino e arte, e fin dagli esordi si è legata a Giorgio Restelli, in arte Giores, per la creazione delle etichette
