25 APRILE/ ROMA CITTA’ APERTA: CON IL PICCOLO MARCELLO SIAMO TORNATI AL PIGNETO E A VIA MONTECUCCOLI PER VEDERE I LUOGHI DEL FILM

ROMA CITTA’ APERTA

 

Siamo andati a via Montecuccoli con il piccolo Marcello, che ci ha svelato i segreti del film di Roberto Rossellini che ha dato voce a una Roma affamata, ha raccontato la Resistenza e la Liberazione, l’occupazione nazifascista e per la prima volta nella storia del cinema i protagonisti delle vicende narrate nel film erano la gente del popolo. Un film che, come dice il maestro Giuliano Montaldo, racconta anche di droga e di omosessualità. Era il 1945. Era la prima volta.

 

 

 

Con il piccolo Marcello siamo tornati sui luoghi di Roma Città Aperta. A via Montecuccoli, nello storico quartiere del Pigneto, dove lui è cresciuto e dove ha accompagnato per mano Roberto Rossellini, siamo andati nel portone dove fu girato il film. In realtà i portoni furono due, esattamente uno di fronte all’altro, perche’ le scale della palazzina dove fu girato il film, erano troppo strette e allora, Rossellini fu costretto a girare alcuni ciak nel portone di fronte. Rossellini, ricorda Vito Annicchiarico, mi disse, “fammi vedere dove vivi, fammi vedere dove vai in chiesa”. Io facevo il chierichetto e lo portai nella chiesa che frequentavo sulla via Casilina, e all’oratorio, dove giocavo con i miei compagni a pallone.

Questa immagine, racconta Vito Annicchiarico, il picolo Marcello, fu girata con tre macchine da presa: una di fronte Anna Magnani, una dietro e un’altra mettendo alcune tavole di legno, sopra ad un balcone per riprendere bene tutto ed avere le immagini da ogni angolazione.

 

 

 

 

La scelta di girare a via Montecuccoli. Era dovuta al fatto che la strada non ha sbocchi, è chiusa, quindi poco frequentata a quell’epoca, e pertanto c’era poco passaggio di auto e di persone, si poteva lavorare bene, in tranquillità per la troupe. L’immagine di Anna Magnani che rincorre Francesco, è una delle più suggestive del film di Rossellini. Come dice Ascanio Celestini, Anna “vola”….

 

 

 

 

In quei portoni abbiamo scattato delle immagini, una su per le scale come nella scena del film in cui la sora Pina, Anna Magnani, chiama Marcello, l’altra all’interno del cortile.

 

 

 

 

 

 

 

 

ABBIAMO RACCONTATO TUTTO IN “ROMA CITTA’ APERTA, VITO ANNICCHIARICO RACCONTA IL SET”

 Simonetta Ramogida, edizioni Gangemi

 

 

 

Nel 2016 il Sindacato dei giornalisti cinematografici, SNGCI, presieduto da Laura Delli Colli, ha consegnato a Vito Annicchiarico il Nastro d’Argento “speciale”, nei 70 anni dall’istituzione del premio che proprio nel 1946 fu vinto da Roberto Rossellini e da Anna Magnani.

Un grazie speciale a Laura Delli Colli e ai giornalisti cinematografici.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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