Un anno di ricerche, microvinificazioni, analisi delle parcelle e della geofisica dei vigneti con i maggiori esperti mondiali del settore per pensare a un nuovo super vino extra-doc in Valpolicella. Un prodotto inedito, a base Corvina e Teroldego, che incrocia quindi 2 autoctoni simbolo delle Venezie e che nasce in un’area cru tra i 500 e i 700 metri di altitudine. È quanto accaduto in Valpantena (microarea situata all’interno della Valpolicella, Verona) a ‘La Collina dei Ciliegi’, start up vitivinicola guidata da Massimo Gianolli, imprenditore della finanza e appassionato di vino. Che ha messo insieme una task force tra cui spiccano i coniugi Claude e Lydia Bourguignon, consulenti agronomi dei più importanti Châteaux francesi; Ermanno Murari della cooperativa Rauscedo, leader mondiale nella selezione clonale delle varietà di vite; e del consulente Christian Roger, esperto di vino, finanza e nella gestione di portafogli di investimento che hanno come protagonista il vino.
“Siamo solo a metà del sogno, ma abbiamo superato la parte più difficile, fatta di analisi, rigore e scelte decisive – ha detto il presidente de La Collina dei Ciliegi, Massimo Gianolli –. Ora però la strada si fa in discesa e tra 4-5 anni avremo il nostro super terroir nel bicchiere, fatto con vitigni autoctoni e non internazionali come in altri casi. Allo stesso tempo rimaniamo ovviamente nella Doc, che ha fatto la fortuna della Valpolicella, con le nostre produzioni a partire da quella dell’Amarone. Ma con questo progetto – ha concluso Gianolli – volevamo dimostrare che un altro grande vino è possibile in Valpantena, anche oltre i dogmi della denominazione”.
Nella tenuta di Erbin – 45 ettari di cui attualmente buona parte a vigneto – sono in realtà 2 le parcelle protagoniste del progetto e a detta degli esperti uniche sul fronte della complessità e del microclima, in un perfetto mix tra altitudine (considerevole) temperata dal cambiamento climatico. Al Vigneto Castello, il più vocato per il progetto Corvina-Teroldego, si aggiunge il Vigneto le Sponde, anch’esso protagonista di un inedito abbinamento ma con vitigni a bacca bianca, a base dell’autoctono Garganega con un altro vitigno ancora top secret. La scelta dell’impianto, dei macchinari, dei cloni varietali, ha seguito l’approccio della qualità assoluta, senza alcun compromesso: sesto d’impianto stretto, rese per ettaro bassissime, approccio ragionato nella gestione del vigneto e della cantina, interventi ridotti al minimo, rispetto nella complessità del terroir.
L’azienda vitivinicola La Collina dei Ciliegi è espressione di una brand identity che include ospitalità e turismo, ricerca e innovazione, unitamente al riscatto socio economico in chiave sostenibile di un territorio – la Valpantena – altamente vocato quanto al di fuori dei clamori dei circuiti tradizionali di riferimento. In occasione di Vinitaly l’azienda inaugurerà domani il Wine Retreat Ca’ del Moro, un eco-resort – nato dal recupero delle antiche stalle e del fienile – ispirato dalla natura e dal vino che rivoluziona e trasforma il lusso in un’esperienza lenta