Numeri da record per l’Anteprima del Vino Nobile di Montepulciano che ha chiuso i battenti il 15 febbraio con la presentazione dell’annata 2017, a cura dell’enologo Lorenzo Landi, con la proclamazione della valutazione dell’ultima vendemmia (in stelle da uno a cinque), a cui prenderanno parte il presidente del Consorzio del Vino Nobile, Piero Di Betto, alla sua prima Anteprima in questo ruolo, e il Sindaco di Montepulciano Andrea Rossi.
In contemporanea le sale della Fortezza ospiteranno la degustazione comparativa delle nuove annate. L’evento sarà disponibile anche in diretta streaming sulla pagina facebook del Consorzio del vino Nobile di Montepulciano.
Sono state in tutto quarantacinque le aziende presenti con i propri prodotti e con i banchi di assaggio per far scoprire le nuove annate presto sul mercato e cioè il Vino Nobile di Montepulciano 2015, la Riserva 2014, oltre al Rosso di Montepulciano doc.
La denominazione attrae il mercato e gli investitori, visto che gli investimenti fatti dalle 76 aziende vitivinicole di Montepulciano per interventi in cantina o nei vigneti ammontano a oltre 340 milioni di euro negli ultimi 15 anni. Una media di 4,7 milioni per impresa vinicola per interventi di varia natura: dal restyling della cantina, a miglioramenti dei vigneti, passando per la tecnologia in campo e in cantina fino alla sostenibilità ambientale. Il dato più interessante che emerge dall’indagine compiuta sui propri associati dal Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano, è che il 42% delle aziende produttrici sono nate o hanno cambiato il proprietario negli ultimi dieci anni, il che significa che nuovi investitori hanno individuato Montepulciano e il Vino Nobile come obiettivo dei propri interessi economici. Proprietà provenienti da fuori regione (il 60%), ma anche da Montepulciano (il 25%), mentre il 15% degli investitori degli ultimi dieci anni ha passaporto straniero.
Svariati i motivi per cui si è deciso di investire in questa denominazione: per la riconosciuta qualità del Vino Nobile di Montepulciano è quello che ha risposto la quasi totalità degli intervistati. Il 74% sostiene invece per il prestigio della denominazione, mentre il 65% per la fama di Montepulciano, inteso come territorio e borgo rinascimentale, nel mondo. Per il 56% delle imprese vinicole, investire in questo vino è dovuto al forte legame con il territorio e alla eleganza qui espressa dal Sangiovese. Il 35% ha risposto che si investe nel Vino Nobile perché all’estero è percepito come una delle eccellenze della Toscana e quindi dell’Italia. Se è il brand quindi ad attrarre nuovi investitori e a far investire nel rinnovamento le storiche imprese, per il futuro la parola chiave è sostenibilità: oltre il 90% degli intervistati infatti, alla domanda progetti per il futuro ha risposto che investirà nel miglioramento della produzione dal punto di vista ambientale. Per il 47% delle aziende invece il futuro vorrà dire investire in enoturismo e ospitalità.