MOVIE/ GINA LOLLOBRIGIDA “BERSAGLIERA” E FOTOGRAFA DI FIDEL CASTRO IL SNGCI LE ASSEGNA IL NASTRO D’ARGENTO ALLA SUA SPLENDIDA CARRIERA AL TRAGUARDO DEI 95 ANNI

 

La Bersagliera grande diva ma anche fotografa e scultrice, quindi grande artista che negli anni ha saputo fotografare anche Fidel Castro e molti altri, dotata pertanto di fascino naturale, grande sensibilità e intelligenza, se no si sarebbe accontentata del ruolo

di diva mondiale che tutto il cinema le tributa. Invece no, la nostra Bersagliera sorprende tutti quando con

un’ampia retrospettiva a Palazzo delle Esposizioni a Roma si celebrano i cinquant’anni di attività fotografica di Gina Lollobrigida. Dal 1959, infatti, la diva associa alla professione cinematografica, che le ha regalato una celebrità assolutamente universale, anche un’intensa ricerca nel campo dell’arte fotografica, anch’essa molto apprezzata dal pubblico di tutto il mondo.
Si tratta di oltre 250 immagini, scelte tra le più rappresentative della sua attività, dei suoi innumerevoli viaggi e dei suoi straordinari incontri. Passando dal Sud del Mondo all’Occidente ricco e progredito, dalle più remote popolazioni dell’Asia ai potenti della Terra, Gina Lollobrigida rivela tuttavia una predilezione affettuosa nel suo sguardo di artista verso l’umanità dei deboli. Nel 1999, per l’impegno assolto in varie organizzazioni umanitarie, è stata nominata prima ambasciatrice della FAO. E’ stata inoltre vicina all’UNICEF, all’UNESCO, a Medici senza Frontiere, a Madre Teresa di Calcutta, ai bambini della Romania.

India, Filippine, Russia, Cina, Giappone, Africa, Cuba, Stati Uniti e naturalmente l’Italia, sono i paesi in cui si è fissato il suo obiettivo. Parallelamente alla raffigurazione dei luoghi e dei popoli, tra i suoi scatti una galleria di ritratti di personaggi celebri del mondo dello spettacolo, della politica, dell’arte e del costume, tra cui Indira Gandhi, Fidel Castro, Henry Kissinger, Maria Callas, Liza Minnelli, Yuri Gagarin, Neil Armstrong, Grace Kelly, Paul Newman, Sean Connery, Audrey Hepburn ed altri.

Gina Lollobrigida ha pubblicato 8 volumi di fotografie (nel 1973, il suo volume “Italia mia” ha ricevuto il premio “Nadar” come il miglior libro fotografico dell’anno, con più di  300.000  copie vendute nel mondo) e ha diretto tre documentari artistici, uno su Fidel Castro nel 1974, uno su Indira Gandhi nel 1976 ed uno sulle Filippine.

Nel 1980 le sue foto sono state esposte al Museo Carnavalet, in una mostra per la quale fu insignita da Jacques Chirac, allora sindaco della capitale, della Medaglia d’Oro della Città di Parigi.
Dopo i prestigiosi riconoscimenti internazionali (la Legion d’Honneur ricevuta nel 1992 da François Mitterand per la sua attività di attrice ed artista), dopo le grandi esposizioni che hanno celebrato l’altra forma di espressione artistica cui Gina Lollobrigida si dedica da anni, ovvero la scultura (Pushkin Museum of Fine Arts di Mosca, 2003; Musée de la Monnaie di Parigi, 2004), dopo la partecipazione all’Open 2003 di Venezia e la recente retrospettiva di Pietrasanta (2008), ove si è raccontata artisticamente a 360 gradi, presentando per la prima volta al grande pubblico italiano sculture, disegni e fotografie, Gina Lollobrigida giunge finalmente a presentare il suo poliedrico talento di artista nella sua amata città di adozione, Roma.

Il cinema la celebra come diva internazionale e le riconosce grandi successi: ha vinto un Golden Globe, un premio al Festival di Berlino, 6 David di Donatello e due Nastri d’Argento.

Diventa famosa prima all’estero che in Italia ed è per molti decenni l’unica diva italiana (insieme ad Alida Valli) amata dai registi americani. Tornata in Italia lavora con Pietro Germi (“La città si difende”) e con Carlo Lizzani (“Achtung banditi”). Il primo successo personale è però fuori dai confini: il francese “Fanfan la Tulipe” con Gerard Philipe nel 1952. Recita per Rene Clair, Alessandro Blasetti, Mario Monicelli e Steno, Mario Soldati e finalmente diventa diva in patria con il trionfale “Pane amore e fantasia” di Luigi Comencini (1953).

 

Ben più tormentata la vita personale: si è sposata una sola volta (nel 1949 col medico sloveno Milko Skofic da cui ha avuto un figlio e da cui divorziò nel 1971).

 

 

 

Luigia Lollobrigida nasce a Subiaco il 4 luglio 1927, è figlia di agiati borghesi ridotti quasi alla povertà dai bombardamenti alleati sulla sua regione. Ha piglio, carattere, volontà di riscatto e così coglie quasi per caso l’opportunità di un concorso di bellezza per farsi notare e spiccare il volo verso l’edizione 1947 di Miss Italia a Stresa dove arriva seconda ma conquista pubblico e giudici. E ieri, 4 luglio, Gina ha compiuto i suoi primi 95 anni, così, per festeggiare il suo compleanno il Sindacato Nazionale Giornalisti Cinematografici Italiani (SNGCI) l’ha omaggiata con il Nastro d’Argento alla sua magnifica carriera iniziata, sul ‘set’, nel 1946, lo stesso anno in cui son nati proprio i Nastri d’Argento a Roma, gli Oscar italiani.

Dotata di una bellezza, corpo stupendo e viso che ancor oggi resiste alle ingiurie del tempo, ‘sex-symbol’ per antonomasia negli anni Cinquanta e Sessanta – l’epoca delle ‘maggiorate’, come le definiva De Sica.

Nel 1964 fu protagonista nel ‘thriller’ di successo tutto inglese di Basil Dearden, “La donna di paglia” con Sean Connery dove si auto-doppiò anche con certa sapiente eleganza.
Sul ‘set’ – ebbe modo di dire la Lollo – Sean fu molto disponibile ed alla mano, un collega indimenticabile che non mi corteggiò e con cui diventammo amici per sempre.

 

 

Anni fa, all’Hotel Excelsior, da sempre la ‘location’ più ‘cool’ e ‘trending’ della Mostra Internazionale del Cinema di Venezia, espose molte delle sue opere scultoree e maxi-fotografiche, presentandole al ‘vérnissage’ personalmente e sapientemente, nel corso di una cena sui cui tavoli, con molto gusto, aveva fatto disporre tanti piccoli e multicolori cristalli Swarovski, una vera festa per gli occhi – parola di testimone oculare.

Clicca sotto per chiudere la ricerca