TRAVEL/ ITINERARIO ENOGASTRONOMICO NELL’ANELLO PISANO TRA ANGUILLE NEONATE ERBE PROFUMATE E FIUMI DI BIRRA

Tra terra e mare nell’anello pisano 65 km per scoprire le meraviglie della migliore tradizione toscana
Ci sono le “cèe” (le “ceche”), anguille poco più che neonate celebrate anche nelle poesie in vernacolo nel 1872 da Renato Fucini. E poi lo “stoccafisso” cucinato con patate, cipolle, pomodoro e basilico oppure il “baccalà” ammollato, il “bordatino”, una variante della farinata, la trippa in umido o il “mucco”, che poi sarebbe una bistecca grigliata.

E’ un viaggio scandito dai sapori dei piatti tipici della tradizione quello proposto da La Cucina di Pisa, uno degli 8 percorsi enogastronomici proposti da Artour Toscana, progetto di Artex che offre ai viaggiatori (e ai toscani) spunti per conoscere la regione attraverso percorsi fuori dei circuiti di massa e promuovere un turismo culturale lento, consapevole, sostenibile. A fare da guida in questo tour tra paesaggi, patrimonio artistico e ricette è lo storico Franco Cardini.

 

 

“In questa cucina pisana “di terra e di mare”, il pesce prevale. Eppure, a sottolineare il carattere anfibio della tradizione gastronomica pisana, il suo piatto “d’acqua” più caratteristico (acqua di mare, del Tirreno; ma anche di fiume, sia l’Arno sia i vari canali navigabili) consiste in una preparazione in cui – come accade talora nei piatti “alla marinara” o “alla pescatora” – di pesce non c’è traccia, mentre abbondano magari le erbe profumate, i condimenti piccanti, l’aglio. E’ il caso del “bordatino”, una pietanza che prende il nome dalla parola “bordo” in quanto la si preparava sulle navi o sulle barche: in realtà, una variante della farinata dal momento che veniva cucinato a bordo delle imbarcazioni che trasportavano il granturco”, racconta Cardini.

 

 

L’itinerario percorre 65 chilometri, da Pisa a Sasso Pisano, passando per Buti, San Giuliano Terme, San Miniato, Lari, Capannoli, con soste golose in aziende e laboratori dove artigiani del gusto producono eccellenze enogastronomiche.

Lungo il tragitto troviamo la torrefazione artigiana di caffè Trinci, l’Azienda agricola Sapori Mediterranei specializzata in apicoltura e produzione di miele (di acacia, di castagno, millefiori e il Miele di Spiaggia, che viene prodotto solo in questo territorio), l’Azienda Agricola Croco e Smilace, che ha “salvato” l’antica coltivazione dello zafferano, il pastificio Famiglia Martelli, dove si produce pasta con metodi tradizionali, l’allevamento di chiocciole Arcenni Tuscany e infine Vapori di birra, primo birrificio al mondo che produce birra artigianale utilizzando come fonte primaria di energia il vapore geotermico.

Sul sito Artour Toscana (http://toscana.artour.it) l’itinerario è illustrato attraverso una presentazione, l’elenco e le schede delle aziende aziende e le attività in cui gustare i prodotti tipici, e una mappa geolocalizzata che indica il tracciato e i luoghi di interesse.

 

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