LA DOMENICA IN TAVOLA/ L’ANATRA ALL’ARANCIA E UN VINO BIANCO DEL LAZIO CHARDONNAY IGT 2018 CASALE DEL GIGLIO

La prima volta che ho mangiato l’anatra all’arancia è stato in Puglia a Bari dove ero per uno stage alla Gazzetta del Mezzogiorno a casa di Giuseppe che aveva organizzato una cena dove ognuno portava qualcosa, chi il vino, chi il dolce e Anna portò, con lo stupore di tutti, l’anatra all’arancia. Nessuno conosceva la sua arte in cucina, nessuno aveva previsto che quella serata sarebbe stata davvero speciale. Anna che aveva avuto una così splendida idea per deliziare gli amici fu subito ribattezzata … “Annatra” , mentre io, ogni volta che preparo l’anatra all’arancia, non posso non pensare a quella meravigliosa cena. L’anatra all’arancia  è un secondo piatto sempre gradito e di grande effetto, raffinato, desta sorpresa e ammirazione tra gli ospiti e visto che intanto a Roma c’è la Festa del Cinema, sullo sfondo due grandi:Ugo Tognazzi e Monica Vitti che hanno interpretato il film di Luciano Salce “L’Anatra all’arancia”. Ecco la ricetta…

 

 

Vino in abbinamento: un vino bianco Casale del Giglio Chardonnay IGT 2018

 

Casale del Giglio è una consolidata realtà condotta da Antonio Santarelli che produce uno Chardonnay dal colore dorato che esprime i tipici aromi di ginestra, pesca, melone ed agrumi, avvolti da sfumature minerali. Pieno e morbido al palato, è attraversato da una vivace spina acido-sapida e chiude su ricordi vagamente fruttati.

 

Ingredienti per 4 persone:

 

1 anatra di circa 1,5 kg

due arance e il succo di un altra arancia

olio evo

sale

uno spicchio di aglio

una cipolla piccola

pepe nero

30 gr di burro

mezzo bicchiere di vino bianco

 

Per il condimento:

2 arance

2 cucchiai di zucchero

un cucchiaio d’aceto di vino bianco

2 cucchiai di liquore all’arancia (Cointreau o Grand Marnier)
PREPARAZIONE
Liberare l’anatra dalle pennette con una pinzetta e fiammeggiare sul fornello. Lavarla sotto l’acqua corrente dopo averla liberata del grasso evidente e fatto togliere in macelleria le zampe. Asciugarla con un panno da cucina anche all’interno. In una terrina abbastanza capiente mettere a rosalare il burro, l’olio assieme all’aglio con tutta la camicia che poi toglieremo e alla cipolla e adagiare l’anatra intera con il petto in su, aggiungere il sale e il pepe nero bucherellando con una forchetta la pelle per insaporire meglio. Fare cuocere per una decina di minuti circa, girandola da ogni lato e aggiungere alcune fettine di arancia all’interno in modo che si insaporisca, se risulta troppo grassa liberare l’anatra dal grasso e proseguire la cottura per circa 50 minuti dopo aver aggiunto il succo d’arancia, mezzo bicchiere di vino bianco. Fare sfumare, coprire e ultimare la cottura. Una volta terminata, prendere qualche cucchiaio di condimento dalla terrina e preparare la salsa all’arancia in due parti. Cuocere l’anatra sul fuoco ivece che al forno, consente di avere un piatto meno secco, più morbido e gustoso, ma se si preferisce e si ha poco tempo va bene anche il forno. Con l’accortezza di fare rosolare l’anatra e di bagnarla di tanto in tanto con il condimento.
In una padella piccola versare il condimento di cottura, il succo delle 2 arance ed il liquore e fare cuocere qualche minuti fino a che non si sarà addensato, per circa 10 minuti. Infine, tagliare alla julienne la buccia dell’arancia, farla scottare per alcuni minuti sul fuoco in un pò di acqua calda e utilizzarla in parte per decorare il piatto, in parte va aggiunta al condimento. In un secondo pentolino mettere l’aceto di vino e lo zucchero e fare caramellare. L’anatra all’arancia è un secondo di carne che ha origini francesi, molto diffuso nel tempo in Toscana, gustoso e raffinato che va servito direttamente in tavola in un piatto da portata.
Per l’impiattamento mettere nel fondo il condimento caramellato e adagiare sopra l’anatra ancora intera, ultimare con il condimento al liquore e decorare con la buccia d’arancia o in alternativa con spicchi di arancia. Si può accompagnare con verdurine bollite come i fagiolini, o le carote mignon. E buon appetito!

 

 

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