ART/ A VENEZIA PER HENRI CARTIERE BRESSON E GLI “SGUARDI OBLIQUI” DI WIN WENDERS E ANNIE LEIBOVITZ

Venezia e la fotografia un connubio perfetto per una città che desta sempre grandi sensazioni nei fotografi e per i grandi maestri della fotografia che la città lagunare ospita.  Il ritorno della grande fotografia e il ragionamento di una collezione su se stessa. Sono queste le linee lungo cui si muove la programmazione espositiva di Palazzo Grassi e Punta della Dogana a Venezia.

Per questo a Palazzo Grassi arrivano due mostre in dialogo tra loro, da un lato un grande maestro come Henri Cartier-Bresson, dall’altro un fotografo contemporaneo che viene dall’Egitto, Youssef Nabil.

L’esposizione su Cartier-Bresson cercherà in tutti i modi di non ricalcare altre mostre che in passato hanno omaggiato il grande artista. Si parte dalla selezione delle 385 immagini più importanti, scelte dallo stesso fotografo, cinque protagonisti del mondo dell’arte e della fotografia sono stati invitati a selezionarne una cinquantina ciascuno, che saranno esposte in percorsi paralleli. E a firmare questi “sguardi obliqui” su HCB saranno il collezionista e padrone di casa Francois Pinault, la storica della fotografia Sylvie Aubenas, la fotografa Annie Leibovitz, lo scrittore Javier Cercas e il regista Wim Wenders.

A Punta della Dogana, invece, verrà allestita la collettiva “Untitled, 2020”, nella quale un artista presente nella Collezione Pinault viene chiamato a ripensare la collezione stessa per un progetto espositivo inedito.

Accanto alle grandi mostre, poi, ci sono anche gli eventi del Teatrino di Palazzo Grassi, che fanno da decisivo sostegno ai progetti espositivi. Il programma prevede inoltre molti appuntamenti di approfondimento sulle mostre, incontri, proiezioni, ma anche masterclass ed eventi di educational, reading e un ciclo dedicato al tema delle migrazioni.

 

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