MOVIE/ LA LIBERAZIONE DI ROMA DOMANI IL CINEMA PRIMA E DOPO ROBERTO ROSSELLINI ROMA CITTA’ APERTA E PAISA’

” Io mi incamminai e vidi quattro uomini di cui non conoscevo i vestiti. Erano i primi quattro americani”. Alle quattro del pomeriggio le truppe americane arrivarono a Roma”.

 

Era il 4 giugno 1944 a ricordare la Liberazione della Città Eterna è Roberto Rossellini. Il cinema prima e dopo Roberto Rossellini, la Liberazione di Roma e un film che fa da spartiacque nella storia: Roma Città Aperta.

Quando le truppe americane entrarono a Roma accompagnate dai fotoreporter e cineoperatori che immortalarono quel passaggio indimenticabile della storia del nostro paese furono acclamati dalla folla che ringraziava gli americani che erano riusciti a cacciare i nazisti tedeschi e i fascisti. Le truppe del generale Mark Wayne Clark riuscirono a superare le ultime linee difensive dell’esercito tedesco ed entrarono nella città senza incontrare resistenza.  Il feldmaresciallo Albert Kesselring, comandante della Welhrmacht in Italia preferì ripiegare verso nord senza fare resistenza con un combattimento all’interno dell’area urbana. Gli americani ricevettero dai romani una clamorosa accoglienza: quella giornata storica è celebrata anche da alcuni film che hanno raccontato alcuni dei principali avvenimenti della Resistenza italiana. La città era assediata, affamata e umiliata e lottava per la propria libertà. Come fa Francesco, che lavora all’Unità, il giornale fondato da Antonio Gramsci, come fa la popolazione di Roma una città demilitarizzata e per questo “aperta”.

Roma città aperta, il film di Roberto Rossellini con Anna Magnani e Aldo Fabrizi e Vito Annicchiarico (il piccolo Marcello)  è uno dei capolavori del cinema mondiale e pone l’attenzione su una popolazione che cerca di reagire alla violenza, ai rastrllamenti continui e alle fucilazioni quotidiane, ai torti e ai sorprusi delle milizie tedesche. Anche se il film di Rossellini che meglio interpreta la Resistenza e la Liberazione è Paisà, che vide la partecipazione di Federico Fellini, e che si sviluppa attraverso le storie di “resistenza” d’Italia, dalla Sicilia al Nord Italia, a Napoli, Roma, Firenze, all’Appennino Emiliano e fino a Porto Tolle. Il film fu acclamato a Parigi e fece scoprire al mondo intero il Neorealismo di Rossellini oltre a fornire un nuovo sguardo su Roma Città Aperta. E’stato anche candidato agli Oscar, come miglior sceneggiatura originale, mentre Anna Magnani e Roberto Rossellini vinsero con Roma Città Aperta il nastro d’argento, premio che fu istituito proprio nel 1946. Assieme a Germani anno zero formano la Trilogia della guerra. Un altro grande regista,

Bernardo Bertolucci diceva di Rossellini che quando dopo venti anni di telefoni bianchi Rossellini prende la macchina da presa per girare per le strade, lì c’è stata una rivoluzione che ha interessato tutto il mondo”. (Roma città aperta, Vito Annicchiarico racconta il set con Anna Magnani, Aldo Fabrizi, Roberto Rossellini, di Simonetta Ramogida edizioni Gangemi, 20015).

 

 

 

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