SOLDI&FINANZA/ RECESSIONE TECNICA, PAROLA DI BANKITALIA

 

Pessime notizie da via Nazionale. Il vicepremier Luigi Di Maio afferma che siamo vicini a un nuovo boom economico, e intanto Palazzo Koch taglia le stime sulla crescita e spiega che siamo in recessione “tecnica”. Chi aspettava di arrivare almeno a metà anno per dibattere se l’Italia sarebbe entrata o meno in recessione, questa mattina  ha avuto il benservito. Palazzo Koch con il suo Bollettino Economico svela infatti i dati e conferma una crescita negativa anche nel quarto trimestre del 2018 per l’economia italiana, che entra così in recessione tecnica. Secondo la Banca d’Italia, “dopo che la crescita si era interrotta nel terzo trimestre (-0,1% sul periodo precedente), gli indicatori congiunturali disponibili suggeriscono che l’attività potrebbe essere ancora diminuita nel quarto”. La Banca d’Italia taglia inoltre le previsioni sul pil, con una crescita nel 2019 quasi dimezzata a +0,6% rispetto al +1% indicato a fine novembre.

 

Chi predicava la decrescita felice sarà ben contento? C’è poco da stare sereni, visto che le tendenze si sono cominciate a delineare con il nuovo governo e quindi con la politica economica messa a punto dai gialloverdi. Un ruolo presumibilmente l’ha avuto anche l’impedimento al rinnovo dei contratti di lavoro a termine che ha danneggiato il mercato del lavoro e le famiglie, che hanno perso il reddito e che non necessariamente potranno usufruire un anno dopo del reddito di cittadinanza.

 

Nel quarto trimestre “l’attività sarebbe rimasta pressochè stabile nei servizi e si sarebbe ridotta nell’industria in senso stretto; sarebbe aumentata marginalmente nel comparto edile”- precisa Bankitalia nel Bollettino Economico – “la debolezza dell’attuale fase ciclica “è confermata dall’indicatore Ita-coin” di Bankitalia, “che negli ultimi mesi dell’anno scorso è sceso su valori negativi (-0,19 a dicembre)”.

“Segnali analoghi – spiega Palazzo Koch – derivano anche dalla diminuzione degli indici dei responsabili degli acquisti delle imprese (pmi) e dal peggioramento degli indicatori della fiducia di imprese e consumatori, che rimangono tuttavia su valori relativamente elevati”. In base a queste valutazioni “nel complesso del 2018 la crescita del pil sarebbe stata dell’1% sulla base dei dati annuali (0,9% sulla base dei dati trimestrali destagionalizzati e tenendo conto degli effetti di calendario)”. Nel 2017 la crescita è stata dell’1,6%.

 

“La proiezione centrale della crescita del pil – afferma Bankitalia nel bollettino economico – è pari allo 0,6% quest’anno, 0,4 punti in meno rispetto a quanto valutato in precedenza”. Per il 2020 la previsione di crescita è dello 0,9% (contro il +1,1% indicato a novembre) e per il 2021 è dell’1%.

 

 

 

Clicca sotto per chiudere la ricerca