WINE/ CHE CI FANNO LE OCHE IN VIGNA? LO SPIEGA ROBERTO DI FILIPPO A MONTEFALCO PER ENOLOGICA 2018

 

 

Che ci fanno le oche in vigna? lo spiega l’azienda Di Filippo che è orgogliosa di partecipare al convegno, a cura dell’Università di Perugia, programmato all’interno della manifestazione Enologica Montefalco il 14 settembre, sala dell’accademia, alle ore 16:30 a Montefalco, per spiegare la sinergia tra oche e vigna, un progetto che dimostra una collaborazione efficace, per vivere in maniera più sana, producendo eticamente e abbattendo i costi.

 

Roberto Di Filippo e la sorella Emma da sempre seguono i metodi dell’agricoltura Biologica e della filosofia Biodinamica. Da cinque anni, In virtù della collaborazione con l’Università di Perugia, Department of Agricultural, Environmental and Food Science University, sperimentano con successo l’utilizzo delle oche in vigna. Le oche sono libere di scorrazzare tra i filari e si nutrono dell’erba infestante, eliminando la necessità di tagliarla con attrezzi meccanici, o peggio ricorrere a diserbanti chimici.

 

Le oche sono circa quattrocento, pascolano dalle sei del mattino e tornano da sole alle sette di sera, dopo essersi piacevolmente nutrite e aver involontariamente svolto un lavoro molto importante. L’utilizzo delle oche, non solo fa risparmiare cento litri di carburante ad ettaro per trattori e falciatrici, ma con il loro passo lieve le oche non compattano ne riducono la fertilità il terreno, come farebbe il passaggio di una pesante falciatrice. Questo esito giova moltissimo alla pianta.

 

Le oche concimano, fertilizzano e migliorano la qualità della sostanza organica, potenziando l’attività microbica del suolo, evitando l’impiego di diserbanti. Vi sono profondi cambiamenti biochimici legati alla presenza delle oche, che migliorano indiscutibilmente la qualità produttiva di un vigneto biologico.

 

Il vigneto diventa così anche il luogo dell’allevamento delle oche. Il principio è quello dell’Agroforestry, il sistema che prevede la convivenza di coltivazioni verdi, semine e pascoli sullo stesso terreno, per un’agricoltura virtuosa che si autosostiene, dove non ci sono scarti o rifiuti.

 

 

 

 

 

 

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