Movie/ Ente dello Spettacolo, il Premio Bresson a Liliana Cavani, la prima volta di una donna

Il Premio Robert Bresson 2018 va a Liliana Cavani e sarà consegnato in occasione della 75^ Mostra internazionale d’Arte cinematografica di Venezia (29 agosto – 8 settembre 2018). La regista lo riceverà dalla Fondazione Ente dello Spettacolo (FEdS) e dalla Rivista del Cinematografo nel corso di una cerimonia che si terrà al Lido di Venezia presso lo Spazio FEdS (Sala Tropicana 1) dell’Hotel Excelsior.

Il Premio Robert Bresson è stato istituito nel 1999 e viene assegnato ogni anno al regista che abbia dato testimonianza con il suo lavoro del difficile percorso di ricerca del significato spirituale dell’esistenza. È patrocinato dal Dicastero per la Comunicazione della Santa Sede e dal Pontificio Consiglio della Cultura. Nelle precedenti edizioni è stato attribuito a Giuseppe Tornatore, Manoel de Oliveira, Theo Angelopoulos, Krzysztof Zanussi, Wim Wenders, Jerzy Stuhr, Zhang Yuan, Daniel Burman, Walter Salles, Aleksandr Sokurov, Mahamat Saleh-Haroun, Jean-Pierre e Luc Dardenne, Ken Loach, Amos Gitai, Carlo Verdone, Mohsen Makhmalbaf e Andrei Konchalovsky.

Nel 2017 ha ricevuto il riconoscimento Gianni Amelio.

Quest’anno il premio è stato creato da Damiani e Venini, che l’hanno realizzato per la Fondazione Ente dello Spettacolo, di cui saranno main partner in occasione della Mostra del Cinema, a conferma di una tradizione che da sempre lega due eccellenze dell’artigianalità italiana al mondo della settima arte.

Liliana Cavani nasce a Carpi, in provincia di Modena il 12 gennaio 1933 da una famiglia operaia. Si laurea in Lettere Antiche all’Università di Bologna. Subito dopo decide di dedicarsi al mondo dello spettacolo frequentando, a Roma, il Centro Sperimentale di Cinematografia, dove si diploma con due cortometraggi (realizzati fra il 1961 ed il 1962) sul tema del razzismo. Approda in televisione e fino al 1965 realizza una serie di documentari tematici (fra gli altri, La storia del Terzo Reich, Le donne della resistenza, L’età di Stalin). Nel 1966 firma, sempre per conto della Rai, il suo lungometraggio d’esordio “Francesco d’Assisi”, applaudito alla Mostra del cinema di Venezia e giunto nelle sale solo tre anni dopo. Nel 1969 firma la regia de I cannibali.  Negli anni seguenti gira per la Rai L’ospite (1971) e Milarepa (1974). Sempre a cavallo fra cinema e tv, nel 1974 firma per il grande schermo Il portiere di notte. Tre anni dopo è la volta di Al di là del bene e del male mentre nel 1981 realizza La pelle, tratto dal romanzo omonimo di Curzio Malaparte. Nel 1989 torna sulla storia di Francesco d’Assisi in Francesco, con Mickey Rourke. Nel 1996 è stata nominata Consigliere di Amministrazione della Rai. Nel 2002 realizza Il gioco di Ripley, tratto dal romanzo di Patricia Highsmith. Oltre che al cinema e in tv, Cavani è attiva anche in teatro. Dirige molte opere liriche per il Maggio Musicale Fiorentino e il Ravenna Festival, oltre che per teatri come l’Opéra di Parigi e il Teatro alla Scala di Milano. Su quest’ultimo palcoscenico ha diretto, fra l’altro, La Traviata e Un ballo in maschera, nell’ambito delle celebrazioni per il centenario di Giuseppe Verdi. Tra le sue ultime opere per il piccolo schermo: De Gasperi – L’uomo della speranza (2005), Einstein (2007) e l’episodio Troppo amore per la collana Mai per amore (2011) e la miniserie Francesco (2014). Nel 2012 le viene assegnato il David Speciale.

 

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