L’Etna da bere

Più ricca con la partecipazione di 76 cantine, 25 in più rispetto all’edizione 2016 e la degustazione di ben 285 vini tra bianchi, rossi e rosati: è stata presentata a Verona al Wine2Wine la Guida ai vini dell’Etna 2017. La seconda edizione a cura di Fabrizio Carrera e Federico Latteri pubblicata da “cronachedigusto”. La Guida ai Vini dell’Etna, si sofferma sugli effetti dei cambiamenti climatici sui vini e per ogni cantina evidenzia la posizione dei vitigni sulle pendici del vulcano, perché le viti si espandono da 400 metri di altezza dal mare fino a mille metri. Una sorta di Etna da bere, scritto in italiano e in inglese che elenca i vini imperdibili, i versanti dei vigneti e per ogni cantina ne racconta la storia, su quale versante dell’Etna si trova, quanti ettari vitati possiede, quali etichette produce. Gli imperdibili sono 19. Si parte da Linguaglossa, come succede anche per andare a visitare il cratere centrale. La jeep si prende infatti proprio da lì mentre l’odore di lava si fa ancora più forte e si è avvolti nelle nuvole di fumo del vulcano. C’è un enologo toscano fulminato sulla via dell’Etna e che quindi si è trasferito a Castiglione di Sicilia, per assistere una cantina che produce un doc dell’Etna. Ci sono due piccoli produttori, moglie e marito a Randazzo che con due ettari di vigna fanno un doc rosso sul versante nord del vulcano. Il loro vino è intenso con note di ciliegie e di more.

La guida termina anche con un vademecum su dove mangiare tra Bronte, Zafferana Etnea, Linguaglossa, e Castiglione di Sicilia. Indicazioni anche su alberghi e negozi a supporto dei turisti gourmet per un territorio sempre più pieno di mistero. L’Etna di vino viene raccontato da chi ama la sua terra e la sa riconoscere come ricca di identità, piena di fascino e … sfuggente.

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